Skip to content

Strategia social e fruttivendoli

Ieri guardavo il mio fruttivendolo, anzi, i miei fruttivendoli. Sono due fratelli che vanno in giro tutto il giorno con il loro furgoncino, vendono frutta e verdura di qualità e lo dicono chiaramente, senza fronzoli.
La frutta e la verdura sono buone, loro lo dichiarano, te le portano sotto casa e si chiude lì.
Poi sono rientrata in casa e ho iniziato a fare uno dei miei voli pindarici, di quelli che qualche volta mi facevano andare “fuori tema” a scuola e ho pensato “Ma davvero alle persone che vengono ai miei corsi (o che seguono il mio blog) interessa sapere quali sono le ultime novità dell’algoritmo di Linkedin o Facebook? Veramente hanno bisogno di mille e mile informazioni tecniche migliorare il rendimento del loro business?”
Cosa posso fare io, concretamente, per loro?
Ecco, se penso ai fruttivendoli e alla chiarezza con cui dichiarano (per esempio) che le noci da loro sono care ma che sono veramente buonissime, se penso alla facilità con cui in un nanosecondo ne hanno aperta una per farmela provare (dopodiché ne ho voluto un sacchetto), capisco che gli algoritmi, le inserzioni a pagamento e le strategie studiate dai guru del marketing sono niente se messe a paragone con il riconoscersi un Valore.
Loro, i fruttivendoli, hanno capito tutto, ma veramente! E non credo che abbiano seguito corsi o letto libri, visto anche che non hanno nemmeno i biglietti da visita, semplicemente hanno deciso di puntare sulla qualità e questo permette loro di acquisire sempre più clienti e li costringe a scegliere continuamente, appunto, la qualità.
Con questo non voglio dire che io e mi miei colleghi dovremmo tutti aprire una piadineria a Santo Domingo, anzi, la nostra figura è necessaria per moltissime tipologie di business, praticamente quasi tutte, anche i miei fruttivendoli potrebbero trovare giovamento se decidessero di sbarcare sui social… MA quello che voglio dire riguarda la modalità con cui io scelgo di lavorare. Ognuno ha una sua peculiarità e deve quanto prima riconoscerla e curarla come una piantina; io credo che la mia sia quella di mettere i miei clienti nella condizione di riconoscere il loro valore, il loro punto di forza, per poi alimentarlo, migliorarlo, confezionarlo e mostrarlo al mondo con sicurezza, proprio come i miei fruttivendoli.
Facebook, le Instagram Stories o il Live Tweeting sono strumenti, mezzi molto efficaci, ma sono e rimangono mezzi ovvero strumenti attraverso i quali comunicare un messaggio, raggiungere la community e fidelizzarla; ma evitiamo di pensare (o di far pensare) che basti avere una pagina ben curata o avviare campagne a tre zeri sui social per avere successo.
Facciamo un esempio basato su un evento: creiamo un evento su Facebook e studiamo intorno all’evento tutti i dettagli, facciamo sponsorizzazioni, chiamiamo gli influencers più “giusti” e scegliamo una location davvero bellissima, tutto perfetto dal punto di vista della strategia. Poi, però, la sera dell’evento gli invitati trovano pizzette ammuffite, cocktails annacquati, il locale freddo e la musica poco curata… risultato?
Opzione 1. Gli invitati (influencers compresi) lasceranno l’evento dopo un quarto d’ora per andare da un’altra parte.
Opzione 2. Proprio perché siamo nell’era dei social, gli invitati se ne andranno, entreranno in Facebook, Instagram o Tripadvisor lasceranno recensioni negative, scriveranno post che parlano malissimo del nostro evento e (un po’ alla vecchia) ne parleranno (male) anche con amici e parenti.
Come è mia abitudine, ho molto semplificato e ho preso l’esempio probabilmente più banale, ma sono certa che sia efficace al punto giusto per rendere l’idea che voglio dare con questo articolo, iniziato parlando dei miei fruttivendoli e che vorrei si concludesse con una riflessione relativa al mondo della Comunicazione, in generale.
Il primo passo che dobbiamo compiere è quello di trovare il nostro valore, dopodiché sarà più semplice compiere scelte che vadano in una direzione specifica.
Riflettiamo su questo: tutte le persone sono diverse tra loro e, seppure cerchino di raccontarci la storia che saremo sostituiti dalle macchine, tutte le aziende (anche le più grosse) sono e saranno sempre basate sulla persona, quindi, ogni azienda è diversa dall’altra, semplice no? Questo è il mio ruolo, il primo step che compio quando inizio ad occuparmi di un brand, un professionista e/o di una azienda; successivamente mi preoccupo di prendere tutte le informazioni necessarie allo studio e alla gestione di una strategia vincente.
Ora chiudo e vado a mangiarmi una fragola, buonissima!