Il tuo brand sa emozionare?

Paola Toini alla scrivania

Quanto ti impegni affinchƩ la tua comunicazione sia in grado di emozionare?

Chiediti se il tuo brand sa emozionare e poi leggi. Il tuo brand ĆØ vivo, ĆØ umano e in un certo senso sottosta alle dinamiche delle relazioni interpersonali. Il tuo brand evoca sentimenti e deve sviluppare la capacitĆ  di influenzare e avere un impatto mentre viene recepito dal tuo target, ecco quindi perchĆ© ĆØ importante che si crei un rapporto personale tra brand e cliente potenziale. PerchĆ© quando scateni un sentimento stai giĆ  fidelizzando.

Brand e personal brand devono iniziare a considerare seriamente l’importanza delle emozioni nel branding e considerare come fanno sentire il loro pubblico quando interagiscono.

Ci sono alcune domande utili, che possono aiutarti ad iniziare a lavorare in questo senso:

  • Il tuo brand ĆØ associato a emozioni positive?
  • Il tuo brand comprende e rispecchia i valori del tuo pubblico?
  • Il tuo brand attira il tuo target?
  • Il tuo brand ĆØ coerente nella comunicazione e crea una sensazione di fiducia?

Per poter rispondere hai bisogno di aver fatto un ragionamento approfondito rispetto a questi temi, le risposte superficiali (“la pace nel mondo” di Miss Italia di dice niente?) non contano e ti lasciano su un piano troppo marginale per poterle considerare valide. Ricorda che siamo nell’epoca dello human to human e che l’impatto che hai sui tuoi clienti ĆØ elevato.

Connessione ĆØ una delle parole chiave di quest’epoca. Ci connettiamo alla rete, ci connettiamo con gli amici e anche con i clienti. Per fare un esempio, si stima che l’utilizzo dei sistemi di chat aumenterĆ  del 40% nel 2022 e che questo moltiplicherĆ  il senso di legame.

Riducendo ai minimi termini, la connessione tra persone ĆØ ciĆ² che sorregge i rapporti, anche quelli professionali tra brand e cliente. Human to human. Fino ad un paio di anni fa il focus era puntato su una relazione tra umani decisamente piĆ¹ naĆÆf rispetto ad oggi. Nell’era pre-covid significava contenuti intimistici, rivolti all’interno dei brand, che puntavano a colpire la pancia e l’emotivitĆ  delle persone.

Oggi ĆØ diverso. Non tanto negli intenti che restano quelli di creare un legame, un rapporto, sorretto dal senso di fiducia, ma piuttosto nella pratica. Oggi siamo aperti al target, al cliente, e ci impegniamo a connetterci con lui raccontandoci attraverso i suoi bisogni.

Ascoltiamo, pensiamo come lui, troviamo quel punto di incontro che potrĆ  fargli dire “okay, questa ĆØ la mia scelta” e lo farĆ  sentire attaccato al nostro prodotto/servizio. Il mio invito ĆØ quello di iniziare a creare una connessione meno ego-centrata (il tuo brand al centro) e piĆ¹ generosa nei confronti di chi segue la tua narrazione. Ragiona su un cliente vero e non su un cliente idealizzato, sviluppa racconti rivolti al suo bisogno e crea una relazione che possa durare e che porti il tuo target a fare un pezzo di viaggio insieme a te.

In poche parole, impara a suonare la tua musica e trova la modalitĆ  migliore per dialogare solo con il TUO potenziale cliente. Iniziamo il 18 maggio e trovi tutte le info su paolatoini.it/prodotto/suona-la-tua-musica/

Se hai dubbi o domande rispetto alle emozioni scrivimi su paola@paolatoini.it