Articoli per il blog e autenticitĆ 

Paola Toini coerenza

ScegliereĀ l’autenticitĆ  come parola chiave del proprio mood,Ā significa mostrare tutto di sĆ©, anche gli aspetti meno positivi della propria personalitĆ . Nello specifico, io e la programmazione viviamo agli antipodi, sopratutto se si tratta di scrivere qui sul blog.
La scorsa settimana ho creato un sondaggio nelle mie Instagram Story, per capire quale argomento avrebbe potuto interessare i miei followers; si trattava di un articolo di blog dedicato. Ecco qui la infograficaĀ ????????????
Sondaggio tema Instagram paola toini
In conseguenza al sondaggio, perĀ la scorsa settimana avevo programmato due post sul blog: uno sulĀ freelancingĀ e uno sulĀ tema di Instagram. Ebbene, devo essere sincera, non ce l’ho fatta. Il motivo ĆØ che, nonostante gli appunti presi e le idee chiare, non c’è stata la scintilla che mi ha spinta a scrivere. Io tengo molto al come vengono scritti gli articoli, voglio che siano leggibili, leggeri e chiari perchĆ© solo cosƬ posso rispettare l’autenticitĆ  che mi sono imposta, e ho scoperto che scrivendo in modo istintivo riesco ad ottenere risultati migliori di quando mi impongo di farlo.
LaĀ programmazioneĀ ĆØ una delle modalitĆ , molto utile per alcuni aspetti, anche se non ĆØ l’unica possibilitĆ . Se la scelta ĆØ tra un testo scritto forzatamente, senza anima, ĆØ uno scritto con un intento positivo… io scelgo la seconda ???? chiedo scusa se ho disatteso le aspettative di qualcuno e confermo che scegliere l’autenticitĆ Ā significa rispettare i propri tempi in primis.
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Donne e ispirazione

Donne e ispirazione

Dalla diversitĆ  nasce l’unicitĆ , scegliamo l’ispirazione e non l’imitazione.

Sono nata l’8 marzo del 1978. Non poteva essere altrimenti, visto che in me albergano tutte le caratteristiche tipiche delle donne, eppure mi sono sempre sentita una fuori dal coro, diversa. Poi, col tempo, ho capito che in realtĆ  facciamo tutti parte di un mare di persone fuori dal coro, diverse le une dalle altre… E l’ho capito alla soglia dei quarant’anni. L’ho capito quando ho iniziato, più o meno due anni fa, ad appassionarmi al tema dell’ispirazione.
Ispirarsi ĆØ molto diverso dal copiare, davvero molto diverso. E cerco sempre di spiegarlo anche durante i corsi e le consulenze.
L’ispirazione ĆØ un sentimento positivo, che spinge ad osservarsi nel profondo e a migliorarsi, lavorando sulla propria unicitĆ .
In questa giornata per me così speciale e così fortemente legata al femminile, voglio ringraziare tutte le donne che mi stimolano di continuo; nonostante io le trovi diverse da me, rappresentano una fonte di ispirazione inesauribile.
Attraverso le differenze nutro la mia unicitĆ , che appartiene a tutti. Solo che ĆØ facile dimenticarselo, in un momento storico in cui siamo immersi in un celodurismo digitale scandaloso. Contano i like, i commenti, i followers…
Osservo queste donne e mi sento spinta a lavorare incessantemente per fare bene la mia parte, sono convinta che sia l’unica strada per emergere come persona e come professionista. Mi riferisco a Paola Nosari (@paolanosari), alla Caralotta del mio cuor (@carlottafpunto) oppure alla grandissima Rachel Hollis (@mrsrachelhollis) che stimo enormemente perchĆ© riesce a mixare perfettamente vita privata e vita lavorativa, senza cadere negli stereotipi, con grande originalitĆ .
Tutte le donne che ho appena citato sono diverse tra loro e, allo stesso tempo, diverse da me, eppure tutte mi ispirano ogni giorno.
Il concetto dell’autenticitĆ , si sa, mi ĆØ caro (ne parlo anche qui). ƈ uno dei concetti chiave nelle mie strategie, nelle consulenze, nei corsi, nella vita… e sono convinta che possa andare a braccetto con l’ispirazione.
Le donne online si osservano e si sentono spesso inferiori, sentono l’obbligo di imitare, sperando cosƬ di ottenere lo stesso successo, ma attenzione: Paola, Chiara e Rachel stanno ottenendo successo (chi più e chi meno) perchĆ©, probabilmente, hanno guardato dritto in faccia l’obiettivo e lo hanno perseguito portando avanti il loro personale messaggio, quella che definiamo la Vision.
Be you not them.
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Ispiriamoci a loro in questo senso, nutriamo la nostra autenticitĆ , che può essere anche fatta di strafalcioni, errori, fotografie postate e venute male… spostiamo l’attenzione dai numeri ai valori!
Il mio augurio per le donne ĆØ questo: facciamoci ispirare da chi ce l’ha fatta e troviamo nel loro successo una motivazione???? e buona celebrazione della Donna a tutte.
Mi faccio l’applauso da sola a sto giro ????

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Be you not them.
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Social media e percezione

Si sa, l’erba del vicino ĆØ sempre più verde e il lavoro degli altri ĆØ sempre più figo, anche nei social media.

Se poi si lavora nel mondo dellaĀ comunicazione oĀ dei social questo pensiero comune viene moltiplicatoĀ all’ennesima potenza, chissĆ  perchĆ©?

Quando lavoravo in agenzia spesso mi si diceva “Wow! lavori in pubblicitĆ , ma che bello, vorrei anche io un lavoro cosƬ creativo” e le cose non sono cambiate ora, anzi… ne abbiamo parlato con quelli di More Time Studio,Ā commentando la fotografia che ho postato su Instagram (questaĀ ????????Ā https://goo.gl/fUdRE6)Ā ed abbiamo sottolineato questo aspetto.
Ultimamente i miei clienti, dopo la consulenza, mi dicono di essere stupiti e preoccupati al pensiero di doversi impegnare per gestire la loro presenza online. La maggior parte di loro arriva da meĀ convinta che “sia sufficiente buttare su qualcosa e fare un po’ di casino online” per ottenere dei risultati splendidi. AhimĆØ, non ĆØ cosƬ.

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Riflettendoci un po’ sono arrivata alla conclusione che tutto ciò accade perchĆ© la percezione che le persone hanno dei social networkĀ passa inesorabilmenteĀ da un altro concetto:Ā il cazzeggio.
Fateci caso. La gente sta sui social per cazzeggiare (si, un pochino anche su Linkedin, fatevene una ragione)Ā ed ĆØ inevitabile che sia cosƬ;Ā un po’ come quando si va al cinema,Ā ci si siede in poltrona e siĀ guarda il film,Ā senza riflettere sulle luci, le inquadrature e i tecnicismi che stanno dietro alla realizzazione di questo prodotto. A questo proposito, vi consiglio di leggere questo articolo di Elle (???????? https://goo.gl/J3umrj) in cui si parla di quanto lavoro c’ĆØ dietro ad uno scatto pubblicitario.
SpendendoĀ il tempo a cazzeggiare sui social,Ā diventa automatico pensare che lavorare in quel determinato ambiente sia sempre comeĀ partecipare ad una sfilataĀ al Carnevale di Rio. La percezione che le persone hanno dall’esterno deriva dalla loro user experience.
Facciamo, ad esempio, un paragone tra l’approccio che gli utenti hanno quando navigano su un e-commerce rispetto a quando sono sui social. È subito comprensibile quanto la predisposizione mentale sia completamente diversa. Infatti, pensare ad un amico che lavora alla programmazione su Amazon fa venire l’emicrania, mentre pensare ad un amico che lavora con Facebook o Instagram fa subito pensare alle infradito e alla sabbia calda. Tutti questi sono pregiudizi dovuti alla percezione “frou-frou” che si ha comunementeĀ della comunicazione sui social network.
InĀ realtĆ ,Ā se si sceglie la chiave dell’umorismo oppure quella dell’autenticitĆ , lavorare in questo settore significa impegnarsi ogni giorno perĀ creare contenuti di buon livello, che abbiano un senso e che, sopratutto, portino valore. Le persone che lo visualizzerannoĀ dovrebbero avere voglia di condividerlo; dunque, non ĆØ assolutamente vero che basta buttare su “cose” per avere successo.
Il grande Peppino de Filippo diceva che far piangere è più facile che far ridere, oggi possiamo dire che muovere le emozioni delle persone è diventato difficile in linea generale. In modo particolare sui social, dove esiste un bombardamento che fa leva (almeno nelle intenzioni) proprio sulle emozioni e dove, di conseguenza, far emergere il proprio contenuto in mezzo agli altri è complicato.
E qui entrano in gioco le strategie, l’influence marketing e le campagne a pagamento che danno una spinta al nostro brand ed aiutano ad ottenere qualche risultato in più… ma di questo parliamo ai corsiĀ ????
Per concludere, quando decidiamo di aprire un account sui social, dobbiamo innanzitutto pensare che sarĆ  come aprire uno spazio fisico (una sorta di negozio) che dovrĆ  parlare di noi ed assomigliarci. Di conseguenza, più sceglieremo di aprire la porta ai nostri valori e all’autenticitĆ  e meno sarĆ Ā difficile arredareĀ il nostroĀ negoziettoĀ con gusto.
Come diceĀ Harvey Mackay “Nessuno ha detto che sarebbe stato facile, hanno solo promesso che ne sarebbe valsa la pena.”

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